Mi chiamo Angelo. Sono cresciuto nei bassifondi di Detroit, dove il ronzio di un tagliaerba malfunzionante era la colonna sonora della mia infanzia e le sparatorie erano il nostro spettacolo pirotecnico settimanale. Non avevo sogni di gloria. L’unico futuro che immaginavo era dietro il volante di un’auto rubata, possibilmente senza la polizia ad inseguirmi. Ma la vita ha un senso dell’umorismo tutto suo. Il mio debutto come barbiere è stato per puro caso. Avevo rubato una Mustang del ’98, e mentre rovistavo nel cruscotto in cerca di qualcosa di valore, ho trovato un rasoio elettrico. Era uno di quelli economici, ma in quel momento avevo un amico con una capigliatura così disastrosa che sembrava un esperimento di genetica andato storto. Ho pensato: “Cosa può andare storto?” (Spoiler: tutto). Dopo avergli rasato metà della testa e lasciato l’altra metà in una sorta di mullet urbano post-apocalittico, ho scoperto che avevo talento… o almeno che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di lamentarsi. Da quel giorno, ho messo da parte il furto d’auto e mi sono dedicato al furto di stili. Il mio ufficio? Angoli di strada e garage abbandonati. I miei clienti? Gangster, meccanici, e un paio di tizi che non facevano domande (e neppure la fila). Una volta, durante un taglio, un cliente ha tirato fuori una pistola perché non gli piaceva la sfumatura. Ho risolto il problema improvvisando un mohawk e regalando una birra calda che avevo nel retro. È andata bene: sono ancora vivo per raccontarlo. La mia grande occasione è arrivata quando Dream Parrucchieri mi ha preso sotto la sua ala. Lì ho imparato che i tagli maschili possono essere un’arte e che, incredibilmente, ci sono persone disposte a pagare per un “pompadour decente” o un “buzz cut perfetto” senza chiedermi la fedina penale. Oggi, quando mi siedo sulla mia sedia da barbiere, mi sento a casa. Non perché ho dimenticato il passato, ma perché ogni taglio è un piccolo trionfo su quella vita di furti, fughe e risate nervose dietro l’angolo. Detroit mi ha insegnato due cose: non lasciare mai il motore acceso e un buon taglio può cambiarti la vita. Forse non ho un salone tutto mio, ma almeno ho smesso di rubare macchine per arrivarci.