Lo confesso. Mi sentivo molto propositiva all’inizio di questa quarantena. Mi sono detta “comincerò ogni mattina con un po’ di sano workout, la smetterò con gli zuccheri raffinati, sarò più gentile con i vicini di casa perché a distanza di balcone mi stanno molto più simpatici, leggerò di più, imparerò finalmente a fare una pizza buona come quella di mamma, passerò meno tempo sul mio smartphone (seeee come no) e a fine giornata incastro anche un po’ di yoga che magari mi aiuta a trovare un po’ di pace interiore”. Questo era lo scenario al primo giorno di isolamento. Davvero promettente. Al sesto giorno non sapevo già più che fare. Così l’ho fatto: ho preso le forbici e accorciato la frangia. Solo chi fa parte come me del #teamfrangia può capire il mio struggle.
Il risultato? Non è proprio vero che comunque vada sarà un successo. Il mio look ora ha un non so che di fiabesco, assomiglio decisamente alla sorella quarantenata di Fantaghirò. Dopo i primi 5 minuti di panico/disperazione/rabbia/frustrazione/inesorabile accettazione mi sono detta che tutt’al più avrei lanciato una nuova tendenza, quella della frangia da quarantena. Questo prima di scoprire che il mio delirante tentativo da hairstylist, in realtà andava già di moda da molto tempo prima del lockdown (il mio solito tempismo).
Dopo aver fatto scorpacciata di teen dramas su Netflix, mi sono immediatamente sentita meno sola. L’illuminazione e il sollievo sono arrivati dopo aver visto la prima puntata di Summertime: ringrazio ufficialmente Amanda Campana aka Sofia, che mi ha dato un motivo per ritornare a sorridere e sentirmi un po’ più trendy.